“Albus Dumbledore”
da un’ispirazione nata dai romanzi di: J.K. Rowling
Pittura olio su tela 2017 cm. 120 x 150
La luce dei ricordi in un’aura speciale rispecchiata negli occhi di Albus Dumbledore.
Continua a leggere Quando gli occhi pensano con una traccia di amarezza nei ricordi, con il futuro negli occhi stessi, avvolti dal mistero e dal segreto del passato, che durerà per la vita, ma che andrà a compimento tra le leggendarie sponde del (mitologico o Dantesco) “Lete” fiume della dimenticanza.
“Sariel”
L’Arcangelo Principe di Dio
Pittura olio su tela 2017 – cm. 100 x 120
Sariel “Mandato da Dio”.
Lo sguardo si fa grigio, freddo e terreo al di sopra delle cose, al di fuori del tempo, immune dall’odio come dalla simpatia, dall’ira come dal sentimento.
Sariel non concede grazia a nessuno.
Continua a leggere Non sarà possibile sottrarsi all’Agelo mandato da Dio nell’inconfutabile passaggio da morte a resurrezione di giudizio sull’orizzonte dell’eternità. Sariel, Principe della Presenza e Angelo della morte, nominato come uno dei sette arcangeli primari nei frammenti aramaici di Qumran, dai Rotoli del Mar Morto che ci aiutano anche a conoscere l’ambiente giudaico del tempo di Gesù. Citato nel Libro apocrifo dell’Antico Testamento di “Enoch” sesto discendente diretto di Adamo ed Eva, Patriarca ebraico che testimoniò la caduta degli angeli ribelli fu colui che camminò con Dio e poi scomparve, perché Dio lo prese. Mandato da Dio a prendere l’anima di Mosè sul monte Sinai. La prima volta Dio si rivela a Mosè sotto forma di fuoco “non era più, perché Dio l’ha preso. – Genesi 5-2 –
Dio baciò Mosè e prese la sua anima con un bacio della sua bocca, poi Dio pianse per la morte di Mosè.
nel roveto ardente che non si consuma;
nella colonna di fuoco…
e alla fine dei giorni nell’ultima ora
come Angelo della presenza di Dio e della morte…
“Di là dello Specchio”
Pittura olio su tela 2016 – cm. 50 x 70
Lo specchio spinge alla comprensione e conoscenza di sé, ma l’inganno più grande che lo specchio offre è proprio quello di farci credere che chi vediamo siamo veramente noi.
Continua a leggere Spingiamoci talvolta oltre le apparenze e le sembianze e cerchiamo di dare un’essenza all’immagine riflessa. Ma… chi riuscirà ad Attraversare il “Templum” di questo magico portale, andrà oltre!
“Novem Portis”
Pittura olio su tela 2016 cm. 40 x 60
“Ad contemplandam mysteria”
Ad contemplandam misteria. Ciò che si cela dietro le apparenze, dietro il mondo conoscibile, in cui non esistono né tempo né spazio, sussiste la materia oscura, una realtà superiore, che sta oltre il pensiero, dove a tempo e luogo, nel massimo traguardo del sommo istante la “RUAH” ci mostrerà la porta dell’altra dimensione, liberandoci dalla sofferenza dell’angoscia esistenziale.
“Promessi”
Pittura olio su tela 2016 cm. 80 x 120
Tutto ciò che è stato imprevedibile, non fu l’incontro tra gli inattesi “Promessi” quanto il riconoscimento reciproco e la comprensione delle loro anime e i loro comuni interessi spirituali. Quando due anime hanno fatto lo stesso percorso, si riconoscono.
Le due metà si ritrovano paghi in tutto il bagliore della loro bellezza, avvolti in quel luccicante e tenebroso velo di mistero
“Erebor”
Pittura olio su tela 2016 cm. 30 x 40
Erebor magica e misteriosa vecchia montagna solitaria, che sovrasta la valle nell’estremo nord-est della Terra di Mezzo, Più alta di te, solo la sconfinata bellezza del cielo immortale.
Continua a leggere La montagna incantata che ha fatto udire la sua voce severa a “Gandalf il grigio”, dimora dei nani e tomba di Thorin. Durerà la quiete dei nani dopo aver reclamato la propria terra al drago Smaug? “Opera ispirata dagli scritti dell’eminente John Ronald Reuel Tolkien, celebre scrittore inglese, creatore di mondi”.
“Deathless”
Pittura olio su tela 2016 cm. 70 x 100
La figura del fantasma appartiene alle credenze di ogni civiltà e cultura. Continueremo a sentire parlare di fantasmi e continueremo a incontrare persone che li vedono.
Continua a leggere Tuttavia il confine tra realtà e apparenza non è altro che la delimitazione tra mente e inconscio, quella strana dimensione che caratterizza lo “Pseudos”, in cui realtà e irrealtà si armonizzano, in cui un ricordo nostalgico può levarsi inspiegabilmente sotto forma di apparizione.
“Nel buio predomina la luce dell’Empireo”
Pittura olio su tela 2016 cm. 100 x 120
Dio come luce presente nell’anima.
E’ senza fine la combinazione luce-oscurità che ricompare e che scandisce l’intera esistenza dell’uomo, due mondi separati e distinti eppure intimamente collegati.
Continua a leggere In tutti vi è la percezione della luce come principio vitale, come immagine della fecondità e della vita, come condizione dell’esistenza stessa ma soprattutto la percezione di un mondo ideale, modello di quello terreno. Tuttavia non deve essere confuso il frutto di un pensiero umano con “l’Assoluto” in sé e per sé, che di fatto permane imperscrutabile, inconoscibile. L’ispirazione di quest’opera nasce dalla contemplazione di alcuni tratti della Divina Commedia. Il Dante “personaggio” della divina commedia, non ha ancora la visione di Dio come i beati, ma in lui si sta verificando la trasumanazione in vita, per l’intervento di Beatrice, che lo porta sul piano della beatitudine soprannaturale, della visione beatifica e, dunque… dell’Empireo e del “lumen gloriae”. Il riferimento all’Empireo e alla sua luce risuona nelle parole di Beatrice e nello sfondo scenografico fin dal primo canto del Paradiso: è come se tutto l’itinerario del Poeta nei cieli mobili sia stato guidato, o attratto, dalla luce superiore del cielo che a tutti è superiore e tutti comprende. “lumen gloriae”, LA DIVINA LUCE dell’Empireo, si espande lungo tutti i cieli fino a quello più basso, il cielo della luna. Giustiniano (Paradiso, V, 118-119): “Del lume che tutto il ciel si spazia / noi semo accesi”.
“Sanctus“
Pittura olio su tela 2016 – cm. 80 x 120
«il dolore passa, ma l’aver sofferto non passa mai». (Buytendijk)
L’immagine del dolore e della preghiera intensa, “dell’imperterrito” peccatore sofferente, si sostituisce a quella della trascendenza in una parvenza che esprime l’aspetto sacrale, cogliendo quel colloquio interiore che intrattiene con le voci e i silenzi della propria anima con Dio.
Continua a leggere Il penitente pensa che il peccato gli impedisca di cercare Dio. Raccolto in un silenzio mistico che non è assenza di parole o di suoni ma redenzione nella preghiera suprema che appare nella dolorosa ma beata comunione col Signore. Lo scopo del sentiero spirituale è quello di raggiungere la completa liberazione dalla sofferenza di un dolore devastante contenuto nell’anima. Il dolore non esplode, non è gridato ma è dominato e racchiuso… e perciò è tanto più intenso e sentito con un’afflizione comunicata con noncuranza degli astanti. Questa sofferenza non è carnale ma spirituale, benché quel corpo, come se “pietrificato da Perseo”, non vi sia del tutto estraneo.
“Il colore dell’inquietudine“
Pittura olio su tela 2016 cm. 50 x 70
Non c’è mai un urlo di paura soffocato senza confusione…
L’interminabile istante di panico Indicibile, dell’infausto malcapitato, Impazzito di terrore e paralizzato di paura.
Continua a leggere Il misero dannato non riusciva più a muoversi, nel suo tragico delirio vedeva la morte in faccia e quella cosa orribile lo sapeva… Inspirato da: “La leggenda di Sleepy Hollow”. Un cavaliere senza testa che incute terrore nelle sue vittime prima di ucciderle.